Guardandoci attorno riceviamo un’infinità di ispirazioni. Il nostro mondo è composto da una miriade di elementi che stimolano i nostri sensi. Occorre ascoltare con clemenza. Guardare con ammirazione i campi verdi, gli altipiani delle colline, il vento che accarezza l’erba e, dopo poco, il grano. Occorre imparare a chinarsi sulla terra, toccarne la consistenza, coltivarne il calore con rigore e la frescura della mattina, restando senza fiato. Non limitarsi a galleggiare, vale la pena di scendere verso il fondo anche a rischio di annegare. Sorridere di questa umanità che cede la strada agli alberi. È un’eterogenesi di fini che appare ai nostri sensi. La vista percepisce orizzonti di molteplici colori, sfumature di tonalità influenzate dalle stagioni. L’olfatto accoglie profumi rilasciati dalla natura nel suo sbocciare e mutare a seconda delle influenze stagionali. L’udito riceve suoni e anche silenzi a seconda della vitalità della giornata e delle temporalità. E infine il tatto è il senso per noi sintesi degli stimoli, distillato dei nostri sensi, traducendoli nelle creazioni cui diamo vita. Siamo immersi nella natura. Ed è straordinario. Lo è ancor più quando con la natura si giunge in sintonia per immaginare nuove realtà, ideare mondi a venire, realizzare proprio quell’ eterogenesi di creazioni che, allo stesso modo, provengono dalla natura. Le nostre campagne di comunicazione traggono linfa da questo mondo straordinario. L’intento è quello di tradurre, dando forma e sostanza, alle emozioni raccolte dai nostri sensi, in un continuo interrogarci a contatto con la natura. Le domande che ci sollecitano sono fatte dagli elementi naturali: aria, terra, fuoco e acqua. Proprio come gli elementi che compongono la natura.